TRANSLUCENZE ovvero IL PICCOLO TEATRO DELLE CERE

Translucenza nucale: lo spazio occupato dal liquido fisiologico che è presente nella regione nucale di un feto”

 

Traslucente /Traslucido: diafano, di limitata trasparenza, che non permette di distinguere i contorni dei corpi situati dietro di esso”

 

Trans / Tras: al di là, oltre”

 

L'allestimento scenico si articola in un CONFLITTO e in una PACIFICAZIONE, e vuole essere anche interpretazione del luogo urbano in cui si trova. Un luogo che ha un suo carattere di NON VISIBILITA' nel contesto urbano, connaturato alla sua tipologia di CHIOSTRO, “di luogo che chiude”, che cela alla città quanto vi accade. Lo spazio espositivo, con la sua grande cortina vetrata pubblica, è la grande TECA all'interno della quale ha luogo tutta la rappresentazione, il “mysterium”.

Nell'accezione medievale “azione scenica in volgare”

 

IL CONFLITTO

Il conflitto è CELATO all'interno, nella “zona buia”, dove immagini e oggetti non sono semplici da decifrare. Del resto “se tutto è completamente illuminato e si può vedere ogni cosa, allora non c'è mistero”. Ma il mistero è necessario all'arte come lo è alla vita.

La translucenza veicola delle paure perchè non svela tutto ciò che suggerisce, costringe ad una riflessione su ciò di cui abbiamo paura; su ciò che si crede di vedere, su ciò che non si vuole vedere.

Le suggestioni prendono la forma di un corpo NERO dietro il corpo TRASPARENTE dello spazio espositivo.

All'interno del corpo NERO si celano dei corpo DIAFANI, TRASLUCIDI: le cere. Queste suggeriscono alla vista gli oggetti che contengono senza mai svelarli completamente. L' occhio sfiora gli oggetti visti.

Quando le cere assumono invece la forma di corpi collassati, mostrano ciò che era in esse contenuta o la minaccia che contengono. Lo svelamento si è compiuto.

 

LA PACIFICAZIONE

La pacificazione è all'esterno del corpo nero, dove il teatro delle cere esibisce la sua natura implosa e avvolgente. Il conflitto si placa e la cera si distende, mostra solo se stessa, ma conserva memoria di quello che è stato . L'arnia vuota e distrutta dal fuoco è simulacro e scheletro; è boccascena che restituisce la visione misteriosa di ciò che è stata la vita al suo interno e della lotta che vi si è svolta.